
Tracklist:
1. Stars Of Gao Feat. Super 11
2. Narha Feat. Aminata Wassidjé Traoré
3. Movin’ Careful
4. Justice
5. Ballade De Ben Zabo
6. Red Dust Feat. Samba Touré
7. Clouds Are Cover
8. Starlight Club
9. Blind City
10. Day The Grid Went Down
11. September 12 Feat. Ibrahima Douf
Anno: 2014
Label: Glitterbeat Records
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La vena creativa dei componenti ed ex-componenti dei Bad Seeds è sotto gli occhi di tutti. I Dirtmusic ne sono una testimonianza meravigliosa e meritano sicuramente di essere citati tra i progetti meglio riusciti. Lion City segue di appena un anno il precedente Troubles, uscito nel 2013, e nasce dalle stesse sedute di registrazioni.
Dopo la breve intro di Stars Of Gao, l'Africa si fa sentire nel brano Narha, attraverso la stupenda voce di Aminata Wassijé Traoré, che già si era lasciata apprezzare nell'album precedente.
Movin' Careful è forse uno degli highlight del disco. L'inconfondibile voce di Hugo Race, possente e ammaliante, si muove sapiente attraverso percussioni ed arpeggi chitarristici, dando vita ad un brano di pura bellezza.
La successiva Justice è scandita da ritmi più veloci, che fanno da preludio a Ballade De Ben Zabo, il brano che vede proprio l'artista maliano affiancare i Dirtmusic in un brano dai tipici ritmi dell'Africa.
E' un altro musicista maliano, membro della scuderia Glitterbeat Records proprio come Ben Zabo, il chitarrista e cantante Samba Touré ad offrire il suo tipico stile alla band nel brano Red Dust, un brano che, al di là del titolo, riporta davvero alla mente la polvere del deserto.
Percussioni e chitarre si fondono, ancora una volta, con la voce di Hugo Race nell'ipnotica Cloud Are Cover, seguita dalla strumentale Starlight Club.
Il disco si avvicina all'epilogo, passando per Blind City, cantata dalla voce graffiante di Chris Eckman, seguita da un altro piccolo gioiello, Day The Grid Went Down: un brano minimalista, suonato con maestria, con piccoli innesti di sintetizzatore che s'intersecano agli arpeggi dei Dirtmusic.
L'album si chiude con September 12, un brano etero, scandito dalla voce “lontana” di Ibrahima Diouf. La musica dei Dirtmusic è fatta di contaminazioni e mai nome fu più azzeccato per questa band.
Quando si giunge alla fine di Lion City ci si rende conto che si sarebbe potuto andare avanti per ore ed ore, al cospetto di una musica che sembra immortale. Un inchino ai Dirtmusic, nella speranza che il futuro ci riservi ancora ulteriori dosi di bellezza.