"Be mindful of the prayers you send, pray hard but pray with care
For the tears that you are crying now are just your answered prayers
The ladders of life that we scale merrily move mysteriously around
So that when you think you're climbing up, man, in fact you're climbing down"
Barry Adamson è stato tra i membri fondatori dei Bad Seeds a cui ha prestato il basso e le sue doti di polistrumentista per i primi 4 album. La sua carriera musicale al di là dei Bad Seeds, l'ha visto protagonista con gruppi di assoluta rilevanza, tra cui segnaliamo i Visage e soprattutto i Magazine.
Partiamo col nostro percorso proprio dalla band di Manchester, questa band guidata dal cantante solista Howard Devoto e dal chitarrista John McGeoch. Il gruppo, sempre in bilico tra post-punk e new wave, vedrà Adamson coinvolto nei cinque album realizzati nei quattro anni di vita della band, dal 1978 al 1981.
Il brano più famoso del primo disco, Real Life, è la bella Shot By Both Sides:
Barry suona il basso in tutto il disco, ma i brani sono quasi tutti a firma Devoto/McGeoch, tranne l'ultima traccia, Parade, firmata proprio da Adamson con il tastierista Dave Formula.
Guardando ai Magazine non si può non notare l'aumentare dei brani composti da Barry Adamson ad ogni nuovo album. Sua e di Howard Devoto è Believe That I Understand, da Secondhand Daylight:
Chiudiamo la parentesi Magazine con il brano A Song from Under the Floorboards, un pezzo dell'album Play in grado di mettere bene in risalto le qualità di bassista di Barry Adamson.
Dopo i Magazine, Barry si unirà ai Bad Seeds e successivamente inizierà una carriera solista che, almeno musicalmente, lo porterà piuttosto distante dalle sonorità di entrambe le band. Il primo lavoro solista, il bellissimo Moss Side Story, mette subito in evidenza la nuova strada intrapresa da Adamson: quella di un genere che potremmo definire "cinematic".
Barry produrrà diverse colonne sonore, ma anche quando non lo farà, i suoi brani avranno sempre come filo conduttore delle sonorità in grado di rievocare immagini nitide, proprio come se si fosse davanti ad uno schermo. Da Moss Side Story segnaliamo un brano che lascia ben comprendere quanto appena detto. Autodestruction, brano che vede la collaborazione di Rowland S. Howard e della sua inconfondibile chitarra elettrica.
Moss Side Story è sicuramente uno degli album più belli di Barry, ma ne arriveranno altri. Come, ad esempio, Soul Murder, uscito nel 1992. Di grande impatto è il brano Checkpoint Charlie, capaci di proiettare l'ascoltatore all'interno di un mondo noir.
Sarà fino al suo quinto album che Adamson continuerà a proporre soluzioni strumentali per i suoi album. Con As Above So Below, però, le cose cambiano; siamo al cospetto del primo lavoro che lo vedrà alle prese al canto. I risultati sono più che buoni, con uno stile vocale che a tratti richiama Leonard Cohen.
Ecco Jazz Devil:
Dall'album del 2006, Stranger on The Sofa è tratta questa Who Killed The Big Bird. Un brano che strizza l'occhio alla world music e che ci ricorda la poliedricità dell'autore:
Chiudiamo questo dossier con il lavoro più recente di Barry Adamson, I Will Set You Free, che vede - almeno in alcuni brani - un ritorno alle origini, con un richiamo alle band con cui ha lavorato agli esordi della sua carriera. E questo lo si può sentire in Get Your Mind Right:
Non ci sono dubbi che Barry Adamson sia uno dei più importanti ed ispirati musicisti che abbiano fatto parte dei Bad Seed (e che fanno parte dei Bad Seeds, visto il suo ritorno nella band per Push The Sky Away).
Il suo percorso, da bassista post-punk ad artista solista alle prese con lavori strumentali, fino ai più recenti album dove ha "scoperto" la sua voce, provano la sua continua ricerca musicale, tra rock n' roll, jazz ed atmosfere cinematiche che, talvolta strizzano l'occhio alla musica da camera. Insomma, una strada musicale sicuramente interessante e che ci è piaciuto percorrere.