Tè? Una fetta di torta? Chiede Nick Cave gentilmente. Poi cammina nel corridoio che produce un' eco e mette su la teiera.
Dopo un'intervista prima del tour al Malmaison Hotel di Manchester, ha invitato Mojo nel suo ufficio, un basement vicino al mare a Hove, dove è solito portare fuori a passeggio i suoi due gemelli.
E' una stanza da songwriter, grande ma poco equipaggiata per la compagnia e più cupa di quanto potrebbe essere perché la lampadina della lampada principale si è appena bruciata. Due sedie si fronteggiano da una parte all'altra di un tavolo vasto e vecchio su cui c'è un computer, pile di carte e alcuni libri, per lo più dizionari. Parecchio spazio libero per muoversi.
Stampe e quadri rallegrano le pareti: fra questi un ritratto molto umano di Cristo sulla croce dipinto dal pittore marginale preraffaellita e gay Simeon Salomon, e parecchi gatti del periodo pre-psichedelico di Louis Wain, uno schizofrenico morto 70 anni fa dopo aver vissuto a Bethlem (già Bedlam) , un ospedale psichiatrico di Southwark.
Dalla parte opposta della finestra c'è una sostanziosa libreria, scaffali carichi dal pavimento al soffitto- enciclopedie, romanzi, poesia, religione - che circonda un piano a coda con pagine scarabocchiate sul leggio.
Nessuno strumento di registrazione? Cave sorride: "Se non riesci a ricordare una canzone abbastanza bene da poterla suonare alla band, vuol dire che non vale molto."
E cosa ci dici sulla distrazione? Love Bomb da Grinderman accennava che potrebbe essere un tipo da Radio 4 ("Ascoltavo l'ora della donna, ascoltavo il programma con le domande al giardiniere")
"Domande al giardiniere? Certo, chi può resistere? Ma non lo ascolto qui dentro, solo mentre guido. E poi io non sono un giardiniere e così nel bel mezzo pensi:Cosa diavolo? Perché lo sto ascoltando? Ma il personaggio della canzone non sono io, è un predatore sessuale che ascolta l'Ora della Donna per avere accesso alle chiacchiere e al modo di pensare delle donne. Le canzoni possono diventare personali in un modo cruciale così non puoi evitare di scrivere in un modo sorvegliato...scrivere un testo è oscurare la verità, scrivere in un modo che non riveli troppo attorno a te stesso..."
Circa 10 anni fa il nuovo modello di Nick Cave è emerso dall'inferno della giovinezza, attraverso un lungo periodo di transizione. Ma non ne porta cicatrici visibili. Solo qualche segno in più e qualche capello (tinto) in meno rispetto ai vecchi tempi.
Persino i vestiti su misura vengono dallo stesso sarto ( Peter Arkus di Bercwick Street, London, W1) dal 1982, quando ha cominciato a guadagnare abbastanza per non andare più a Oxfarm.
Ma devia l'insinuazione di Mojo di avere anche qualcuno che gli fa le camicie su misura.
"Scusate", dice,- e stranamente il timbro e l'intonazione della sua voce ricorda Rolf Harris - , "Mi sono vestito- gemelli da polsini e tutto - per questa vostra session fotografica, ma non indosso un vestito con lo spirito del dandy. Lo indosso con quello di un lavoratore. Di qualcuno che si prepara per il lavoro. Ed è sempre stato così."
Bè, non sempre. Adesso Nick Cave asserisce il diritto ad una vita semplice ma aveva cominciato nel caos e in quello è rimasto per 40 anni. Natura ed educazione non vanno mai abbastanza di pari passo.
Qui comincia un excursus sulla vita di Nick, nascita, infanzia in campagna, le bevute, il coro della cattedrale, le storie della Bibbia, la scoperta di Johnny Cash , David Bowie, Moody Blues, Jethro Tull. "Tornavo a casa da scuola", dice Nick, "correvo al piano di sopra. mettevo su un disco, chiudevo la porta e mi mettevo a saltellare, ad essere il cantante. Cambiavo e diventavo questa persona vicina a Dio..."
Poi le letture del padre che lo impressionavano, l'incontro nel 1974 con Mick Harvey a scuola , la prima band, i Concrete Volture, il bassista Brett Purcell che gli diceva: "Siccome sei l'unico che non ha talento musicale, sarai il cantante".
Questo, assieme al giudizio negativo del padre sul rock and roll, gli mettevano in testa delle voci: "Voci che senti dentro di te e che dicono cose attorno alla tua mancanza di capacità. Conosco queste voci molto bene e vedo come la gente può restarne paralizzata. Nel mio caso queste voci risalgono a quello che mi è stato detto da bambino - cose che non sembravano avere alcuna importanza a quel tempo, non era certo come se mi schiacciassero a morte, ma non se ne vanno mai".
Ancora: l'arrivo di Tracy Pew, i Boys Next Door, la scuola d'arte e l'interesse per la pittura, quasi una ricerca per una occupazione più "nobile", fino al fallimento e alla mortificazione che ne è seguita.
Le frustrazioni e le umiliazioni che lo rendono sempre più ribelle. L'eroina, considerata normale e presente ad ogni festa. La scoperta che lo smack mette a tacere le voci che assediano la sua testa e lo conduce in un luogo di pace.
Poi la morte del padre nel 1978, il vuoto che gli resta dentro e che cerca di colmare con la scrittura.
Offrendo una mezza fetta di dolce perché ne aveva una soltanto, Cave ringrazia per non fargli ulteriori dolorose domande sulla morte del padre perché ne ha già parlato meglio che poteva.
Si prosegue raccontando la storia del viaggio a Londra, della nascita dei Birthday Party, della vita misera che conducevano negli appartamenti abbandonati : "un ragazzo della classe media buttato nella realtà". Un materasso gettato in un angolo, gabinetto rotto, niente acqua calda.
I neri che vivevano nel quartiere che erano molto aggressivi e "razzisti" nei loro confronti, rompevano loro le finestre e sputavano loro addosso per la strada.
Cave ha due espressioni facciali di base. Serietà, enfatizzata dalla curva verso il basso dei suoi baffi, e un sorprendente sorriso pieno di gioia - che si accende adesso che ricorda sua madre Dawn, una bibliotecaria, presso cui ancora sta quando va in Australia: "Mi ha supportato in circostanze che avrebbero fatto perdere la testa a ogni altra madre - quando mi mettevo nei pasticci con la polizia , lei veniva a prendermi e mentre guidava verso casa borbottava ‘Maledetta polizia'. Ma ha voluto che le mostrassi dove vivevo. Abbiamo superato la casa e io le ho indicato il posto accanto."
La scena musicale londinese , dalla quale si erano attesi tanto, li lascia insoddisfatti. E si accorgono che la dipendenza dall'eroina li rende degli emarginati sociali. Così esplode la rabbia nelle liriche di Nick. "Lo spirito, l'astrazione e l'immaginario pesante venivano dal Dada, dalle commedie di Alfred Jarry, da quello che leggevo in quel momento, non dalla musica di altri" insiste, "E c'è un sacco di cattivo odore perché canzoni come King Ink sono state scritte in quegli appartamenti occupati dove c'era effettivamente cattivo odore. Le nostre vite erano caotiche, i nostri show violenti."
I loro concerti erano "fottutamente mentali", dice Cave, Mick Harvey li chiama "una sorta di evento di confronto socio- artistico".
Poi si riassumono i loro tour in Europa e in America, la realizzazione del secondo album Junkyard e gli episodi di violenza che si possono leggere nella sua biografia.
E' la volta di Berlino, un paradiso dopo Londra, dice Nick, dove tutto era a buon mercato compreso l'affitto di appartamenti spaziosi. "Quando suonavamo là trovavamo tutta questa gente che diceva: ‘Oh, amiamo quello che state facendo' e improvvisamente eravamo i benvenuti e a nessuno importava un accidente di quali fossero le nostre abitudini, questa era la scena artistica di Berlino. Così sono rimasto lì".
E ha avuto un buon tempo là, garantisce. Si innamorava ogni settimana, beveva, giocava a poker al Risico - che aveva anche una stanza per la droga - e alla fine si era guadagnato la reputazione di grande vincente al gioco.
E lavorava. Per lo più sulla musica sebbene reputa che fosse "più una devozione che un amore - perché non credevo che quello che stavo facendo fosse particolarmente valido."
Poi il primo album , From her to eternity, Blixa, e gli altri album realizzati a Berlino. E il romanzo.
"Il senso della misura non è mai stato il mio forte" Cave ridacchia, "Mi piace la prosa impegnata, pesante, fatta di stile. Il linguaggio è forse più importante delle idee. Il linguaggio da solo può avere un immenso effetto benefico su di noi nello stesso modo della musica- se io suono, mettiamo, Veedon Fleece di Van Morrison, so che poi starò meglio. Può cambiare l'intera chimica del mio corpo. Può farmi passare in pochi secondi da una condizione di stanchezza estrema, infelicità, depressione, a quella di gioia e brillantezza in pochi secondi. Non è una faccenda intellettuale, viene solo dalla musica e dal ritmo delle parole."
Ha scritto il romanzo nel bugigattolo di una camera da letto dell'appartamento che divideva con Wydler, con un'insegna che diceva "genio al lavoro". "Usavo parecchie macchine da scrivere manuali che prendevo in prestito dagli amici", dice Cave "e scrivevo giorno e notte, prendendo un mucchio di anfetamine. Quando non avevo dormito per molto tempo potevo restarmene a lavorare su un solo dannato paragrafo per 3 giorni e la pagina diventava spessa parecchi centimetri."
Mick Harvey ha una teoria, che lo "speed" fosse parte di un complotto della Germania dell'Est , trasportata apposta per corrodere l'Ovest.
"Ha senso. Era roba straordinaria. La gente si deteriorava molto velocemente in quel posto. Andavi nei club e vedevi la gente che sedeva piangendo sulle sedie, completamente esausta. Io vivevo al quarto piano e mi ricordo che mi trascinavo su per quelle scale perché ero rimasto fermo per una settimana. Poi qualcuno faceva: 'Vuoi un poì di speed?' ‘Sì, certo.' E ti tiravi su ed eri pronto per proseguire."
Lo speed deve aver avuto un dialogo interessante con l'eroina.
Mick Harvey, sempre il naturale organizzatore dei Bad Seeds anche quando avevano manger ufficiali, non è mai stato dipendente da nessuna droga. Dice: "Ma la cosa mi colpiva perché tutti attorno a me erano fottuti. Uno, la vita della gente è in pericolo. Due, il loro comportamento diventa indegno, orribile. Ma io li conoscevo tutti da prima e sapevo che erano gente a posto. Pensavo che quello che facevano era importante da un punto di vista artistico, e anche quando Nick non se la passava granché bene e lottava, metteva sempre come prima cosa il lavoro."
"L'eroina mi è sempre andata a pennello nel senso che io incredibilmente sono una creatura abitudinaria" dice dando un morso a un sandwich pastrami, "e l'eroina rende le tue scelte di vita molto semplici. Ti alzi, stai male, prendi la tua droga e stai bene, poi vai a letto e ti svegli, stai male e...rende tutto abitudinario ed è esattamente quello che io volevo. Le altre droghe non funzionano così. L'eroina ti rende la stessa persona ogni giorno. E' il suo merito ma alla fine non fa più questo effetto. E' una faccenda fisica e poi tutto...è impossibile da affrontare. E' terrificante smettere. La cosa era sempre...cosa fare una volta che hai smesso."
Nell'88 entra in clinica per la disintossicazione.
"Quando ci penso questa faccenda mi dà ancora un'ansia nervosa" dice, "Non voglio parlarne ma...Era in stile vecchia scuola e quando sono uscito fuori ero davvero distrutto. Distrutto in un modo come non mi sentivo prima di entrarci. Ho smesso per 7 mesi. Anche di bere. Una prova molto difficile, per me. Praticamente non uscivo di casa. Guardavo forse 5 video al giorno e mangiavo il take-away indiano."
Niente per tenere a bada quelle voci interne. Tiene le mani alte davanti alla faccia e tremano. "Un incubo. Ero nervosissimo", dice.
Ancora, si illumina immediatamente nel nominare il suo spostamento successivo - il Brasile. "Me ne stavo seduto da mesi in quella stanza buia di Clapham e poi siamo andati in Brasile per questo tour. Sono uscito fuori dall'aeroporto di Rio e c'era il sole, belle ragazze sulle loro biciclette leggere, palme - me lo ricordo molto chiaramente, quando sono uscito fuori al sole mentre pensavo: Fuck this for a Joke! (Non riesco a tradurre questa frase).
L'astinenza, intende. Bere era alla portata, l'eroina no. E ha incontrato una ragazza, Viviane Carneiro, ed è stato amore a prima vista a San Paolo, ed è rimasto là per la maggior parte dei 5 anni successivi. Le canzoni sono venute ancora, un piccolo afflusso costante "anche se ero fuori di testa".
Mentre i Bad Seeds finivano The good son a Berlino, il 9 novembre 1989, come ricorda Thomas Wydler "Stavamo lavorando a The weeping song e ho ricevuto una telefonata da mia moglie che gridava: ‘Il muro è caduto! Andate! Andate!' E Nick ha detto: Prima dobbiamo finire la canzone, non ho tempo adesso. Si stava compiendo qualcosa di storico ma noi dovevamo finire la canzone!"
Cave ride: "E mi ricordo Blixa che è entrato (imitando l'accendo tedesco) dicendo: ‘Il muro è caduto! Il muro è caduto! ‘ E io: ‘ Fila subito fuori di qui ! Sto facendo un intervento vocale' . Il lavoro era sempre sopra tutto il resto. Anche adesso, quando entro in quella stanza, tutto il resto deve aspettare. Bè, a parte le malattie mortali!"
In qualche modo per Cave le cose giravano bene. Quando improvvisamente si è profilata all'orizzonte la paternità, nessun problema: "Viv mi ha detto: 'Sono incinta. Ci teniamo il bambino?' Certo, ho risposto, ci mancherebbe! E' successo con un po' di leggerezza ma io ho sempre amato i bambini. Sono sempre stati tutti frutto di decisioni prese in fretta ma sono state le migliori che abbia preso nella mia vita."
Poi si parla di Luke, nato nel 1991, di Papa won't leave you, Henry, composta per lui e che era solito cantargli ma era un bene che il bambino fosse troppo piccolo per capire perché il testo era molto duro.
Ma se il sentimentalismo è stato evitato all'inizio, lui dice, l'estetica gli è scivolata di mano quando ha scritto un'altra canzone per Luke, Sheep may safely graze. "Avevo cercato di registrarla per Boatman's call ma alla fine Blixa mi ha preso da parte e mi ha detto: ‘Ascolta, perché non la canti a tuo figlio e la risparmi al mondo?' (ride) A quel punto ho rinunciato a quella schifezza."
Ma non poteva liberarsi anche delle canzoni d'amore. Durante gli anni ‘90 divennero più intime e più dolorose . Lui "ha sempre avuto fede nell'idea dell'amore". Poi si parla degli album che sono seguiti e del suo stile confessionale sia in Let love in che in Boatman's call.
"Per me lo scrivere in modo confessionale è giunto al capolinea" osserva. "C'è qualcosa intorno al rendere eroici i propri piccoli dolori che trovo insopportabile. Non solo, ma se diventi quel tipo di scrittore, quando non succede niente nella tua vita non hai niente su cui scrivere. Così per me quello che succede nell'immaginazione è molto più importante. Puoi condurre un'esistenza completamente banale - come Kafka l'impiegato o Philip Larkin il bibliotecario, piuttosto che quella di un forte bevitore come Bukowski che poi ha scritto solo sull'essere un bevitore . Il mio comportamento alla Bukowski non era per ricavarne energia. Certe cose non le ho fatte ma poi ne ho scritto".
Ha scritto una delle più belle canzoni di Boatman's Call, comunque, Into my arms, mentre si stava disintossicando. "Nei primi giorni, quando non hai dormito e stai rinunciando alla droga , stai male. Così cerchi di tirar fuori il meglio da una pessima situazione."
Dal 1988 al 1998 si è disintossicato 6 volte. "Non per scelta", dice, "Una di queste sono caduto svenuto davanti alla porta del mio manager e quando mi sono svegliato ero là. Lui ne aveva avuto abbastanza. Un'altra volta nel Jersey ci sono rimasto forse 4 settimane, poi una in Bury St. Edmunds che è durata soltanto...ma nessuna è mai stata una mia decisione, la cosa era sempre in questi termini: "Se non lo fai..." E' l'effetto della celebrità. Si attrae ogni sorta di pazzoidi che pensano che sia nel tuo interesse lasciare che ti aiutino nella tua vita. Sei spesso vulnerabile a faccende del genere."
Ma è arrivato un momento in cui sembrava a chiunque guardasse da fuori che avesse messo insieme un grande "corpo di lavoro".
Tutti quegli album straordinari, un romanzo molto lodato e tradotto che ha venduto decine di migliaia di copie. La Penguin che pubblicava la raccolta delle sue liriche. Ma lui si sentiva frustrato.
Una canzone ogni 15 giorni non copriva il suo potenziale. Non aveva dato seguito al romanzo, concluso poco con le colonne sonore e con le opportunità delle sceneggiature. Considerando le sue dipendenze, lui concludeva: "Avevo perso la capacità di funzionare- diventava semplicemente o bianco o nero."
E quelle voci di dubbio su di sè che solo l'eroina sopprimeva?
"Ho trovato un modo per conviverci che è...non importa. Quello che fai non ha una reale importanza".
Cosa? Ce l'ha invece. Il tuo lavoro, le tue ossessioni, di cosa stiamo parlando in questa intervista?
"Se riesci a convincerti che non è importante allora hai la libertà..." sorride fra sé, "Devi falsificare la cosa, imbrogliare te stesso."
Non sembra che la cosa sia proprio in questi termini, ma apparentemente la cosa funziona - in particolare perché ha avuto un "piccolo aiuto" dal suo nuovo amore, Susie Bick.
Si sono incontrati sotto la coda di un brachiosauro al museo di storia naturale dove lei stava lavorando per un servizio di moda e lui stava cercando di dimenticare il suo ultimo dispiacere amoroso.
Due anni dopo, nel 1999, si sono sposati. Ma prima di questo lui è andato a disintossicarsi per la sesta e ultima volta. "Avevo deciso di smetterla sul serio, fisicamente, affrontare il distacco, tutto quanto. Ed è stato diverso perché era una decisione mia. Così fu davvero facile. Semplicemente non volevo più averci a che fare. Non ero uno che avesse mai disprezzato il fatto di prendere le droghe. Berlino, il Brasile sono stati periodi belli della mia vita e le droghe avevano un loro ruolo. Ma da quel punto in poi non prendere più niente non è più sembrata una cosa difficile."
Ma ugualmente fra TBC e NMSWP c'è un buco di 4 anni. Ma Cave insiste che lui se n'è accorto a malapena. "Ci sono voluti 3 o 4 anni per rimettermi insieme ma le cose filavano dritte per quello che mi riguarda e io ero molto felice."
Le distrazioni includono la nascita dei suoi due gemelli Earl e Arthur nel 2000.
Inoltre prima di sposare Susie aveva stabilito un buon rapporto con un altro figlio, Jethro, nato in Australia pochi giorni dopo Luke. "Inizialmente non me ne sono curato molto, con mio eterno rimpianto" dice Cave.
Vede regolarmente Luke che abita a Londra assieme alla madre e Jethro ha iniziato la sua avventura europea, come giovane modello.
In questo periodo di stallo, comunque, i Bad Seeds lavorarono separatamente. E Nick ha suonato un sacco di Solo concerts.
Anche in eleganti teatri barocchi, ma quando ha cominciato a portarsi dietro vari membri della band "la gente chiedeva indietro i soldi perché la musica era troppo alta".
Questi show a piccoli gruppi sono continuati come alternativa a tutta la band durante la registrazione di NMSWP e Nocturama. Questo quartetto ha poi lavorato alla session preventiva di AB/LOO a Parigi per finire poi in Grinderman nel 2007.
Cave riconosce ripetutamente quello che deve alla band riguardo all'ispirazione e alla libertà.
Ma parlate con loro separatamente , come ha fatto Mpjo e imparerete quanto, in modo un po' sotterraneo, I Bad Seeds si sono guadagnati un posto fra le più grandi band di supporto di tutti i tempi assieme ai Blockheads o alla E street Band.
Sia che possa sembrare strano che una chitarra elettrica suonata con un rasoio possa avere un buon suono (come faceva una volta Blixa) o che si dovesse tenere la musica bassa in modo che ogni parola possa essere udita, loro capiscono com'è Cave.
Loro si affidano al suo istinto verso un costante cambiamento e non si lasciano andare a risentimenti, in parte senz'altro perché hanno tutti anche un'altra band.
I tre non-Grinderman non hanno problemi coi tre coinvolti.
Mick Harvey che prima era l'organizzatore musicale non avanza nessuna protesta con Warren Ellis che ha preso il suo posto.
Harvey spiega il credo dei Bad Seeds: "La cosa principale è che tutto deve servire alla canzone. Ma è una band, questo è il punto. Penso che sarebbe molto difficile per Nick lavorare con dei musicisti da session. Lui ha bisogno di gente che sia simpatetica alle sue idiosincrasie - quando cominciamo una nuova canzone lui ci dà alcune direttive riguardo all'atmosfera che desidera, all'impatto, ma poi segue i nostri suoni e la faccenda comincia a ingranare."
Insolitamente tutti e 6 i membri esprimono un interesse vivo per le liriche.
Nonostante Harvey si chieda se Cave sia del tutto consapevole di quanto a loro stiano a cuore: "Lui ha fatto commenti divertenti in un'intervista riguardo a come noi non capiamo le parole. Non potevo crederci. E' strano che non si sia reso conto che noi siamo perfettamente consapevoli che l'ultima cosa di cui ha bisogno in studio, mentre lavora a materiale nuovo sul quale potrebbe anche non essere del tutto sicuro, è di avere 6 critici seduti sul divano che mettono le briglie alle liriche."
L'ultimo rifiuto di questo stereotipo della band è che i due batteristi sono devoti alla parola.
Thomas arriva al punto da tradurre tutte le liriche in tedesco "così conosco il significato. Io non lo chiedo a lui. Devo pensarci, devo trovarlo per me stesso."
Sclavunos fa analisi da professore di letteratura: "Penso che la musica nei suoi termini più puri non abbia nulla a che fare con le parole. Ma io ho questa perversione che mi fa mettere a fuoco le parole e pensarci e averne affettuosamente cura ancor più che della musica alla fine perché anche se è la musica che mi commuove, sono le parole che intellettualmente mi sfidano. Così le liriche di Nick sono sempre la cosa intorno a cui sono più eccitato quando registriamo. Penso che sia della classe di Dylan e Leonard Cohen. Se non li ha raggiunti, c'è molto vicino."
Il pomeriggio scuro e invernale induce uno sbadiglio da mezzanotte.
Mojo non fa menzione dei complimenti di Sclavunos - come il batterista ha detto "lui potrebbe avere un gran cervello" ma Cave sta in ogni caso pensando a Dylan e Cohen e dice che lui ancora non è pronto per cominciare a scrivere sulla vecchiaia e sulla morte : "Loro debbono scrivere le loro canzoni sulla mortalità adesso, no?, o non lo faranno mai più ." "Per il momento", dice che è più divertente cantare le sue nuove canzoni sul sesso. "E' imbarazzante per un uomo di 51 anni. Sono stato chiamato vecchio sporcaccione molte volte e la cosa mi diverte."
Fino adesso la sua mezza età birichina ha rivelato molte nuove vie riguardo lo scrivere le canzoni.
Da quando si è sposato si fa portare a casa tutti i giorni un quotidiano per la prima volta nella sua vita adulta, presta qualche attenzione al mondo e ammette l'esistenza di quest'ultimo nei suoi scritti. (Sono citati brani da Babe,I'm on fire e Honey bee).
Ma l'evoluzione più potente e inconsueta è il modo in cui contrasta le sue immagini di eventi socio-politici con la sua vita interiore, che è la sua principale preoccupazione. A volte le sue ambientazioni riguardano un' apocalisse post-nucleare.
"E' l'apocalisse che è successa o che sta succedendo a piccoli passi", dice, "Oppure è metaforica. Mi piace lo sfondo apocalittico per una storia umana. Nonostante legga i giornali non sono molto interessato a trattare quegli argomenti nei miei scritti."
Nonostante le sue preoccupazioni "confessionali", ha portato il suo matrimonio nella sua opera parecchie volte - la cerimonia in NMSWP - o in More news from nowhere.
Quando Mojo lo ha intervistao quattro anni fa, ha detto che aveva in mente di scrivere intorno alla fase intermedia dell'amore, fra i primi rossori e l'addio, argomento che di solito il rock ignora.
"L'ho fatto", dice, "Ho trattato quelle cose per un po'. Poi ho pensato: Al diavolo! Ne ho abbastanza! Ho buttato via un sacco di queste canzoni sul matrimonio in DLD perché volevo energia viscerale e non ballate al piano."
Gli argomenti continuano a muoversi. E così è per la sua filosofia dello scrivere e la sua costante ricerca per "un nuovo modo di scrivere". Anche post-Grinderman.
"Ho sempre voluto sottrarmi alla teatralità del mio scrivere canzoni " dice pensoso, "di fare piuttosto quelle canzoni semplici e coincise come Into my arms e Lime tree arbour, piuttosto che lasciare che la mia sindrome di Tourette mi sopraffaccia. E' un'afflizione. Non posso lasciar uscire un'idea che finisco con lo scrivere 10 fottute pagine di liriche per una sola canzone e gli uomini della band alzano gli occhi al cielo quando le eseguo al piano. Così, ultimamente quello che facciamo è che suoniamo la canzone e la domanda che faccio non è : Fino a che punto è valida? ma : Quanto durava? Mi rispondono: Otto minuti. Posso procedere molto velocemente. Taglio via questo e questo e questo . La suoniamo di nuovo. Quanto è lunga? Cinque minuti. OK, via ancora qualcos'altro. E più il racconto si fa condensato e più potente e pregnante diventa..." Ride.
Forse questa è la soluzione alla sua vecchia discussione con il primo bassista della sua prima band, con suo padre, con le altre voci che gli suggeriscono che non vale molto.
"In questi giorni credo davvero che i Bad Seeds siano significativi", dice.
Mojo ha già detto grazie e sta facendo su le sue cose ma lui chiede che il registratore sia rimesso in funzione. "Ci sono certi fallimenti catastrofici dello scrivere canzoni, e incredibili indulgenze, ma anche alcune canzoni molto precise e molto belle. Non ne ero consapevole 10 anni fa. Ed è nostra responsabilità tenere viva questa cosa. Il rock and roll è una forma d'arte enormemente importante. Può benissimo stare sulla cima della piramide, ammesso che esista una cosa del genere. Ha davvero una risonanza durevole nella vita di certe persone."
Esita, evidentemente riflette se questo sia troppo altisonante, troppo definitivo in un mondo vecchio e duro.
"Continuo a pensare che questo è qualcosa che io so adesso ma non lo è", dice "non so quanto durerà ma per il momento...se voglio fare qualcosa posso semplicemente farlo. Non mi sento impedito."
Grazie infinte ad Anna Mezzanotte per la traduzione.