Degli anni passati in sud america vi è testimonianza in The Good Son, album contenitore di alcuni aspetti tipici della musica tradizionale brasiliana.
Melodia e malinconia riecheggiano in questo disco dove, brani lenti e armoniosi – come The Weeping Song (famoso duetto con Blixa), The Ship Song e Lucy – sono i maggiori spunti di uno dei dischi più amati dalla critica.
Il cambiamento, senza mai restare sotto i subdoli giochi di mercato, è una delle caratteristiche predominanti sia del Nick Cave uomo sia del musicista, ed in Henry's Dream i toni tornano ad essere duri e la musica lascia molto più spazio del consueto a chitarre distorte ed ossessionate.
Papa Won't Leave You Henry, Jack The Ripper e Brother, My Cup is Empty sono brani che tengono, al solito, i lavori di cave su uno standard qualitativo molto alto.
Dopo la pubblicazione di un intermezzo live – Live Seeds – nel 1992, il seguito arriva due anni dopo con l’uscita dell’album Let Love In. Questo lavoro sembrerebbe essere il prologo di una sorta di trilogia comprendente i successivi Murder Ballads (1996) e The Boatman’s Call (1998).
Con ‘Let Love In’, come da titolo, Nick lascia entrare l’amore e lo fa in modo genuino. Questo è un disco contraddistinto dalla delusione, testi amari e tristi, malinconici ed apocalittici. L’amore arriva, come nella title-track o in Do You Love Me?, ma fa danno.
Murder Ballads è il passaggio seguente, ciò che di solito arriva dopo: la rabbia. Nonostante sia perfettamente mascherato dallo stile ‘concept’, Murder Ballads sembra quasi lo sfogo di un vecchio rancore covato dentro per lungo tempo.
Le donne, in questo disco, rappresentano il male, il dolore…che sfocia, poi, nell’odio; come nei duetti con P.j. Harvey in henry Lee e con Kylie Minogue in Where The Wild Roses Grow e lo stesso accade in quasi tutti i restanti brani del disco.
La fine di questa trilogia sembrerebbe essere The Boatman’s Call. Prendendo in esame quest’album, sia per quanto riguarda la musica che per ciò che concerne le liriche, viene quasi da pensare alla classica “quiete dopo la tempesta” ... ed è pressappoco così.
Il titolo di uno dei brani più rappresentativi del disco sembra, a tal punto, eloquente: Are You The One That I’ve Been Waiting For? Musicalmente molto è cambiato, prerogativa del disco è la serenità dei suoni aiutata anche dall’arrivo di un nuovo Bad Seed, Warren Ellis e le magiche note del suo violino.
Il disco, emotivamente molto forte, vede i suoi picchi maggiori nelle struggenti note di Idiot Prayer e Where Do We Go Now But Nowhere? o nel classico Into My Arms.
Da notare come il brano West Country Girl fosse dedicato a P.j. Harvey con cui Nick ebbe una relazione.

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