"In love, in love, in love you laugh, in love you move, I move
And one more time with feeling."

("Magneto", 2016)


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[2018] The Red Hand Files - Issue #11 (torna all’elenco)

 Da ateo, trovo il credere in Dio degli altri allo stesso tempo incomprensibile ed affascinante. C'è un modo in cui riesci a spiegarci la tua fede?

ALI, LONDRA, UK

Credi in Dio? Personalmente, non attraverso le tue canzoni.

MAGGIE, LONDRA, UK

Dio esiste?

JOÃO, RIO, BRASILE

Può essere che hai rinunciato alla tua ricerca di Dio?

PETER, DENVER, USA 

Cari Ali, Maggie, João e Peter e tutte le altre persone che mi hanno posto domande riguardanti Dio.

Ho girato intorno all'idea di Dio per decenni. E' stato un lento muoversi intorno la periferia di Sua maestà, penna in mano, cercando di scrivere di un Dio vivente. A volte, credo, di avercela quasi fatta. Più spingevo la mia mente ad aprirsi verso l'ignoto, la mia immaginazione verso l'impossibile ed il mio cuore verso il concetto di divino, più Dio mi diventava evidente. Penso che otteniamo ciò che vogliamo credere, e che la nostra esperienza del mondo, si estende esattamente al limite dei nostri interessi e del nostro credo. Io sono interessato all'idea di possibilità ed incertezza. La possibilità, per sua natura, va oltre i fatti che si possono provare, e l'incertezza ci spinge avanti. Io provo ad affrontare il mondo con mente curiosa ed aperta, insistendo su null'altro che la libertà di guardare indietro a ciò che crediamo di sapere.

Dio esiste? Non ho prove in ogni caso, ma non sono sicuro che la domanda sia ben posta. Per me, la domanda è il significato della fede. Il fatto è che, contro i miei stessi principi, trovo impossibile non credere, o almeno non essere impegnato nel porsi domande riguardo una cosa del genere, che in un certo senso è la stessa cosa. La mia vita è dominata dal concetto di Dio, sia nella Sua presenza che nella Sua assenza. Io sono un credente - credo sia nella presenza di Dio, che nella Sua assenza. Credo nella domanda in sé, a volte più che nella risposta a tale domanda. E come estensione del mio modo di credere, le mie canzoni sono domande, raramente risposte.

Alla fine, con tutto il rispetto, non ho lo stomaco per l'ateismo e la sua insistenza su ciò che conosciamo. Mi sembra un vicolo cieco, che non aiuta o è addirittura dannoso per il processo di scrittura. Condivido molti dei problemi che gli atei hanno con la religione - i dogmi, gli estremismi, le ipocrisie, il concetto di rivelazione con i suoi tanti relativi orrori - ma sono semplicemente in disaccordo con l'autocompiacimento di chi ritiene di avere la certezza che Dio non esista. E' semplicemente lontano dalla mia natura. Io ho, nel bene e nel male, una predisposizione perversa al pensiero contraddittorio. Magari questa è una sorta di maledizione, ma l'idea dell'incertezza, dell'ignoto, è il motore creativo che guida tutto ciò che faccio. Potrei vivere un'illusione, ma è una di quelle illusioni utili, che migliora di molto la mia vita, sia dal punto di vista creativo che in altri modi.

Quindi, credo in Dio? Beh, mi comporto come se ci credessi, per il mio personale bene comune. Dio esiste? Forse, non lo so. Ad ora, Dio è un work in progress.

Con amore, Nick.

 

Puoi leggere l'originale qui.

 



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