"Father, mother, sister, brother, uncle, aunt, nephew, niece,
Soldier, sailor, physician, labourer, actor, scientist, mechanic, priest
Earth and moon and sun and stars, planets and comets with tails blazing
All are there forever falling...Falling lovely and amazing"

("As I Sat Sadly By Her Side", 2001)


caption

[2019] The Red Hand Files - Issue #29 (torna all’elenco)

Qual è il tuo primo ricordo? Ha influenzato in qualche modo il tuo passato o le tematiche che affronti, oggi, nelle tue canzoni?

CATHERINE, SYDNEY, AUSTRALIA

In che modo la professione di tuo padre ti ha influenzato come artista e come persona?

MICHAEL, SEVENOAKS, INGHILTERRA

Credi nella vita dopo la morte? Se non ci credi, cosa pensi accada quando si muore?

THEO, BRIGHTON, INGHILTERRA

 

Cari Catherine, Michael e Theo,

Non sono sicuro di quale sia il mio "primo" ricordo - più che altro ho una mescolanza di immagini della mia infanzia, immagini che ai miei occhi non hanno proprio nessun senso. Ricordo di aver visto una gallina decapitata che correva attorno ad una ghigliottina; ricordo mia madre dare i nomi ai fiori del nostro giardino; ricordo di essermi arrampicato su una recinzione di filo spinato, di essere caduto rompendomi la testa; ricordo mio padre che dipinge costumi di scena nel giardino di casa; ricordo la devastante sensazione del lasciare la mano di mia madre per il primo giorno d'asilo - questi ricordi sono parte di una narrazione disgiunta che vive dentro la mia mente e che ricostruisce in maniera approssimativa la mia infanzia. Ma, più di tutto, ricordo le sensazioni della mia infanzia - che era libera, senza complicazioni e felice e che i miei genitori mi amavano. Ho, comunque, un ricordo che è fermo nella mia mente, perché è un episodio che si è ripetuto spesso, per diverse notti.

Mio padre era coinvolto nel teatro amatoriale e questo significava che, alcune notti, le passava lontano da casa. Ad un certo punto, mi spiegò che stava rappresentando Edipo. Nella mia mente di bambino, me lo immaginavo vestito da gatto, come Oedi-puss*. Capitava spesso che rimanessi sveglio, di notte, aspettando che rientrasse a casa, e nel buio più silenzioso, se mi concentravo abbastanza, riuscivo a sentire il sangue che mi batteva nelle orecchie. Immaginavo che quel rumore fossero i passi di mio padre che camminava nel vialetto del giardino. Lo immaginavo in questo vestito da gatto, che rientrava a casa ed il ritmo dei suoi passi mi confortava e così mi addormentavo.

Se questi ricordi ritornano nelle tematiche dei miei lavori? Non lo so. Probabilmente sì. Ma ti dirò questo. Mio padre ha instillato in me l'idea della preminenza della creatività, che il creare avesse la capacità di redimere il mondo, e che proseguire lungo quel cammino era una questione molto seria. Mio padre detestava il cinismo. Sentiva che, qualsiasi cosa una persona decidesse di fare nella vita, ci si dovesse applicare totalmente, senza cazzeggiare. Lo ammetto, presi una strada piuttosto distruttiva e pericolosa, prima di arrivare a capire cosa volesse dire. Ma adesso lo so. Voleva dire che siamo in guerra contro la monotonia ed il banale, che quell'apatia e noncuranza sono dei fallimenti morali e che è nostro urgente dovere essere al servizio del mondo. Voleva dire che quello che facciamo nella vita ha delle conseguenze, e che ognuno di noi è adeguato e di gran valore. Credeva nella sovranità dell'individuo e sentiva che, nonostante non si abbia il controllo su ciò che ci accade, è assolutamente nostra la scelta di come vivere la nostra vita, in relazione a ciò che succede.
****
A volte, Theo, penso che se c'è una vita dopo la morte, questa abbia a che fare con i mondi che abbiamo sognato ed immaginato, in particolar modo da bambini. Penso che queste luminose immagini, questi ricordi, siano chiusi in profondità nel nostro subconscio e che l'infinita ed enigmatica natura della nostra coscienza e la possibilità di una vita dopo la morte, siano legate in maniera inestricabile. A volte penso che quando morirò e il mio spirito lascerà il mio corpo, in cerca della sua guida, verrà accolto da un uomo luccicante in un vestito da gatto, che mi viene incontro lungo il viale del giardino.

Con amore, Nick.


*Edipo in latino è Oedipus, Cave da bambino lo immaginava vestito da gatto perché puss, in inglese, significa micio.

 

Puoi leggere 'originale qui.



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