Ho avuto la fortuna di assistere al tuo recente spettacolo londinese e hai suonato Cosmic Dancer dei T Rex. Mi ha ricordato che anche Morrissey ha inciso una cover di questo pezzo. Di conseguenza mi è venuta in mente la mia lotta per tentare riconciliare la sgradevolezza del suo recente sostegno all’estrema destra con il fatto che un tempo lo mettevo su un piedistallo. In generale, è possibile separare l’artista attuale da quello della sua arte meno recente? E nello specifico, cosa pensi di Morrissey, sia quello dei primi tempi, sia questa più nuova e più brutta versione?
Mark, Redhill, UK
Caro Mark,
capisco sia molto difficile quando un artista che ammiri rivela qualcosa di sé che sembra gettare un’ombra cupa sul suo lavoro – e questo non è in alcun modo una prerogativa di Morrissey. Succede da sempre e ne ho parlato un po’ in un precedente post di Red Hand Files.
Forse ti aiuterebbe il considerare in un modo diverso la proprietà di una canzone. Personalmente, quando scrivo una canzone e la pubblico, smetto di considerarla una mia canzone. È stata offerta agli ascoltatori e loro, se gli interessa farlo, ne diventano i custodi. L’integrità della canzone ora non è più questione dell’artista, ma dell’ascoltatore.
Quando ascolto una canzone molto amata – On the Beach di Neil Young, per esempio – sento – nel profondo del mio cuore – che quella canzone sta parlando a me e solo a me, che ho preso il possesso esclusivo di quella canzone. Sento, al di là di ogni razionalità, che la canzone è stata scritta con me in mente e, mentre si intreccia nel tessuto della mia vita, ne divento il guardiano, comprendendola meglio di chiunque altro. Penso che tutti noi possiamo identificarci con questa sensazione di possedere una canzone. Questa è la singolare bellezza della musica.
Quindi, forse non importa tanto quale possa essere la condotta personale di Neil Young, o di Morrissey, dato che hanno consegnato la proprietà delle canzoni al loro pubblico. Le loro opinioni e comportamenti sono questioni separate dal loro lavoro e l'opinione politica di Morrissey diventa irrilevante. Quali che siano le opinioni che postula, non possiamo trascurare il fatto che ha scritto un repertorio vasto e straordinario, che ha arricchito la vita dei suoi numerosi fan al di là di ogni riconoscimento. Non è una cosa da poco. Ha creato opere originali e particolari di ineguagliabile bellezza, che dureranno assai più a lungo delle sue urtanti appartenenze politiche.
Al mio recente evento 'In Conversation' a Nottingham, un signore ha lanciato un'eccellente sfida alle mie opinioni sulla libertà di parola - ha sottolineato il razzismo che ha percepito nella posizione politica di Morrissey e ha raccontato come si sia sentito personalmente ferito dalle sue opinioni sull'immigrazione.
Mentre sedevo nel mio camerino dopo lo spettacolo, avrei voluto aver fatto un lavoro migliore nel rispondere alla sua domanda - sentivo di aver fatto una difesa mal costruita, eccessivamente seriosa e forse insensibile del diritto di Morrissey alle sue opinioni, non importa quali esse siano.
Apprezzo molto le persone che mettono in discussione le mie opinioni. Gli eventi "In Conversazione" hanno una forma fluida, da work in progress, e a volte sono destinati a stimolare il dibattito. A volte vengono sollevate alcune questioni scomode, ma un punto di vista diverso è sempre benvenuto. Spesso può servire per correggere il tiro –una forma di educazione addirittura - e mi può essere estremamente utile per la volta successiva in cui lo stesso argomento viene affrontato.
Il dibattito aperto e la conversazione sono forme importanti della civilizzazione ed è stato un privilegio venire provocato, a Nottingham, da questo giovane molto premuroso. Comunque, per quanto fossi insoddisfatto della mia risposta, credo ancora che, a dispetto di quanto possano essere irritanti le opinioni di Morrissey per i membri della società marginali e diseredati (o per chiunque altro, non importa), lui dovrebbe comunque avere la libertà di esprimerle, così come gli altri dovrebbero avere quella di metterle in discussione, anche solo per conoscere meglio il proprio nemico. Accusare qualcuno che difende il diritto di una persona alle proprie opinioni, di essere in qualche modo allineato a quelle opinioni non ha alcun senso e va al cuore del problema stesso: il confondere il concetto di libertà di parola con il bigottismo. Si tratta di un territorio davvero molto pericoloso.
Come cantautore e come persona che pensa che le canzoni possiedano uno straordinario potere di guarigione, sono rattristato dal pensiero che le canzoni del più grande paroliere della sua generazione - canzoni come 'This Charming Man', 'Reel Around the Fountain' e 'Last Night I Dreamed Somebody Loved Me' – siano considerate spazzatura morale da coloro che sentono che quelle canzoni sono state macchiate dall’attuale posizione politica del loro autore. Rispetto e capisco il perché le persone reagiscono in questo modo, ma non posso fare a meno di sentire che si tratta di una perdita personale significativa per loro.
Forse la cosa migliore è lasciare semplicemente che Morrissey abbia le sue opinioni, metterle in discussione quando e ovunque sia possibile, ma permettere alla sua musica di continuare a vivere, tenendo presente che siamo tutti individui in conflitto - incasinati, imperfetti e inclini alle pazzie. Dovremmo ringraziare Dio per il fatto che ci sia qualcuno tra noi capace di creare opere di bellezza che vanno oltre ciò che la maggior parte di noi riesce a malapena a immaginare, anche se alcune di quelle stesse persone cadono preda di credenze regressive e pericolose.
Con amore, Nick.
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