Ricevi mai commenti e domande sgradevoli o fastidiose attraverso RHF? Spero di no! Ti ringrazio tantissimo per questo progetto e per la tua musica.

JESSICA, BONN, GERMANIA

Non sei mai stufo di tutte quelle grasse lesbiche pretenziose che adorano la tua musica? A me personalmente piace moltissimo la tua musica, ma trovo insopportabile la maggior parte dei tuoi fan. Mi chiedo se siamo sulla stessa lunghezza d’onda.

GEORGE, ALABAMA, STATI UNITI

Cari Jessica e George,

Gesù disse sulla croce: “Perdona loro perché non sanno quello che fanno”. George, penso che Gesù potrebbe aver parlato direttamente a te.

Qualche settimana fa ho risposto a una domanda in uno dei miei eventi “In conversation”. Ho difeso il diritto delle persone di dire quello che vogliono; ho difeso il diritto delle persone a essere offensive. Per farla breve, ho difeso l’idea della libertà di parola. Sembra che di questi tempi la libertà di parola non goda di buona fama. Il concetto è stato polarizzato da una fazione e ora un difensore della libertà di parola è spesso visto – mi sembra in maniera un po’ bizzarra – come allineato all’estrema destra. Tuttavia, credo fermamente che, anche se abbiamo il diritto di dire ciò che vogliamo, ci sono delle conseguenze per ciò che diciamo e il fatto che possiamo parlare liberamente non ci rende immuni – ed è giusto che sia così- da queste conseguenze.

Ecco perché è importante riflettere su cosa si sta facendo prima di inviare i nostri pensieri nel mondo. Quando mi metto a rispondere a una domanda su The Red Hand Files, trovo utile scrivere i miei pensieri prima di esprimerli in una risposta. Questo tipo di controllo ha senso, perché mi aiuta a capire dove il mio pensiero potrebbe essere disonesto, inutile e dannoso.

Così, nell’interesse della libertà di parola, io ho fornito a te, George, una piattaforma. Tuttavia, e sto facendo una supposizione, penso che il 99% delle persone che leggono la tua domanda penseranno che tu sia, ecco, un po’ stronzo. Potrei sbagliarmi: potrebbero essere di più. Ora tu puoi dire: “E allora? Nessuno sa chi sono. Come potrebbe farmi del male tutto ciò?” Tu potresti dire così, ma sbaglieresti. Non credo che l’anonimato ti protegga, così come non credo che protegga i trolls che praticano l’odio sui social. Sento che ci sono dei percorsi psichici che esistono tra tutti noi, e che la negatività che creiamo alla fine trova la strada per tornare verso di noi.

La possibilità di comportarci in un modo migliore è qualcosa che ci viene continuamente offerto - cercare di fare della prossima cosa che facciamo la cosa migliore, piuttosto che la peggiore, quella distruttiva. In questo caso, George, non è troppo tardi per te. Se chiudi gli occhi e ti scusi con i miei fans, forse allora quella attenzione negativa comincerà a dissolversi. Penso che i miei fan siano abbastanza intelligenti e sufficientemente indulgenti da capire che le tue parole si spingono solo fino ai margini della tua evoluzione individuale.

Quando Gesù disse: " Perdonali perché non sanno quello che fanno", voleva dire che c'è spazio per tutti per diventare migliori, per ciascuno di noi, perché tutti noi in realtà "non sappiamo quello che facciamo". Ci capiamo noi stessi solo fino ai limiti del nostro sviluppo personale come esseri umani. Eppure, possiamo andare oltre. C'è sempre spazio per evolversi, per diventare migliori nell'essere umani e per far progredire la causa comune dell'umanità e della civiltà - questo vale non solo per te, George, ma anche per me e, in definitiva, per tutti noi.

Con amore, Nick.

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