"In a garden full of roses my hands were tied behind me
My Cousin was working miracles, I wondered if he'd find me
The moon was turned toward me like a platter made of gold
My death, it almost bored me so often was it told"

("Mercy", 1988)


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[2010] Intervista a Mick Harvey sulla sua uscita dai Bad Seeds (torna all’elenco)

28 Marzo 2010

 

Circa il mese scorso Mick Harvey ha rilasciato un'intervista ad Annie Viglielmo, pubblicata poi sul suo sito MeltingPod.

Nella prima parte dell'intervista Mick affronta diversi argomenti. Dal fatto che non ama produrre dischi: "non sono fatto per stare seduto su una sedia, guardando gli altri che suonano, trovo sia noioso", alla dipartita di Rowland S. Howard: "ci sono stato molto male, ero molto triste a riguardo. non ho pensato ad aggiornare il mio sito, perchè credo che ci siano cose più importanti nella vita oltre ad internet". Mick ha poi parlato dei suoi progetti passati e futuri.

Nella seconda parte, invece, Mick chiarisce la sua posizione riguardo l'uscita dai Bad Seeds, non mandandole di certo a dire:



Vediamo cos'è successo nella tua vita nel 2009, quando hai cominciato a lasciare i bad seeds...

No, io ho cominciato ad andare via dai bad seeds nel 2007. Non so se sia il caso di parlarne in un'intervista, visto che non si riesce mai ad avere un quadro chiaro del motivo per cui io abbia lasciato la band, perchè posso parlare di alcune cose, ma in realtà i motivi sono tanti, 10 o 12 motivi diversi per cui era arrivato il momento di cambiare e lasciare il gruppo, uscendo da quella situazione. E' molto difficile ricordarle tutte, metterle assieme e spiegare la situazione, quindi quando comincio a parlarne di solito non ne viene fuori una versione bilanciata.

Magari uno dei motivi più importanti è che volevi fare qualcosa di musicalmente diverso.

No, non direi, davvero. Certo, c'erano differenza musicali, riguardo il come suonare determinate cose. Io credo che alcune delle cose che la band suonava erano delle versioni semplificate delle nostre canzoni preferite, che erano suonate in modo troppo "facile". Come 'Deanna', che è stata "ridotta" in quel modo, pensando "tanto piacerà lo stesso in tutti modi, quindi chi se ne fotte". A me non piaceva quell'atteggiamento. Credo fosse davvero povero. So che è difficile, quando ti trovi a suonare negli stadi da cinquantamila persone, fare musica "sottile", ma il punto è che non avremmo dovuto mai suonare davanti a cinquantamila persone, avremmo dovuto fare musica in posti più piccoli, dove puoi fare musica a modo. E non puoi cominciare a fare versioni di merda delle canzoni perché non puoi preoccuparti e perché non ne varrebbe nemmeno la pena. E' davvero la morte, per me. Mi sono ritrovato a chiedermi cosa stesse succedendo. Molte delle notti erano grandi, ma c'erano sempre 4-5-6 canzoni che erano davvero delle versioni povere di quel che erano in origine. E l'atteggiamento che sentivo attorno a me era come se dovessi stare zitto e basta.

Parte del mio lavoro è sempre stato il cercare di rendere le canzoni come delle sfide, eccitanti per il pubblico. Ma ormai sentivo come questo non mi fosse più permesso. Quindi quando ho realizzato non ci fosse più futuro, ne sono uscito.

[...]

Non riguarda le differenze musicali, perché ancora mi piace la musica che suona la band, ed alcuni concerti erano ancora fantastici, ma, onestamente, quel modo di suonare the weeping song è irrispettoso verso il pubblico, suonarla quella merda. Il pubblico merita di meglio, la band merita di suonare versioni più eccitanti e stimolanti, non stupide canzoni rock.

Molte persone hanno anche detto, si sono chieste se ci fossero problemi con Warren o cose simili. Quello che posso dire è che, alla fine, ogni problema con ogni membro dei bad seeds non è importante. L'unica cosa che può rendere impossibile continuare il tuo cammino con i Bad Seeds è passare un brutto momento con Nick. Ed io non stavo passando un buon momento con Nick. [...] Mi stava rendendo la vita difficile, è stato scortese con me...e sono arrivato al punto di non voler più avere a che fare con tutto ciò.

Ora la seconda motivazione. Vuoi le altre otto?

Quella di prima era una motivazione importante perché riguarda il come funzionava la band musicalmente e com'era il rapporto con Nick, che non andava bene al tempo, c'erano momenti difficili ogni giorno e non ne valeva la pena. Avevo brutte sensazioni e sono uscito dalla band.


E' stata una sorpresa, perché conosci Nick da 40 anni...

Sì, è stata una sorpresa, ma avrebbe dovuto mostrarmi più rispetto di quanto ha fatto. Avrei meritato più rispetto di quanto abbia avuto da lui nell'ultimo periodo. Sì, è una sorpresa dopo 35 anni, è stato molto scortese. Dovreste chiedere a lui i motivi, magari ha una risposta, ma ne dubito perché non credo sapesse quel che stava facendo. Era arrabbiato con me per alcune cose, perché ho puntato i piedi dicendo che non mi piaceva alcune cose che stavano succedendo riguardo la musica e il lato "affaristico" del tutto. Ed era arrabbiato con me per quello, l'ha presa sul personale, anche se ho solo detto quel che pensavo. Ma era arrabbiato con me per quello e se l'è legata al dito, ma io ho cose migliori da fare, ho una famiglia,  potrei stare a casa piuttosto che passare il tempo su un tour-bus con qualcuno che è scortese con me. Non è davvero interessante. Non ho avuto problemi con Warren, che ho anche incontrato quando ho lasciato la band, ma solo con Nick.

[...]

Questi erano due dei motivi. No, tre, perché ho parlato della mia famiglia. Perché la band mi portava via dalla mia famiglia per mesi, ed intendo nemmeno nello stesso paese. Era troppo. Non voglio essere uno di quei padri che non ci sono. Mio figlio ha otto anni ed è in un momento cruciale della sua vita in cui ha bisogno di avere il padre attorno. Non voglio essere un padre assente.

[...]

Queste erano alcune delle motivazioni, penso sia abbastanza. Per il resto magari metterò su un blog con una motivazione al mese.

Ora sei completamente libero di fare quel che vuoi, cosa stai facendo ora?

Mi sono riposato un po'. Una delle cose che sto facendo è curare il remix del vecchio catalogo dei bad seeds. Mancano due album. Poi l'album di Brian Hooper, che è finito, ma ancora deve uscire. Poi mi sono unito ai concerti dei Triffids a Perth, ho registrato un album con Mark Snarski dei Nearly Brothers, che ancora non è uscito. Poi credo mi fermerò per stare a casa e viverla tranquillamente.

Resti in contatto con altri membri dei Bad Seeds, perché nei triffids c'è...

Marty! Sì, solo tre mesi dopo ero sul palco a suonare con Marty e i triffids. E' stato bello e Marty suona anche il basso nel disco dei Nearly Brothers.

E nella tua "solo-band" c'è Thomas...

Sì, ma non so se andrà ancora avanti. Magari se deciderò di fare dei concerti dopo il prossimo album, che probabilmente sarà davvero un lavoro solista. Ho un buon rapporto con Thomas, con Marty. Io credo che i Bad Seeds rispettino la mia decisione e capiscano che l'ho fatto per me stesso.

E con Conway?

Credo che Conway pensasse che non avrei dovuto lasciare la band, che stavo facendo un errore. Anche gli altri credo pensassero stessi facendo un errore. Perché pensavano fossero solo normali discussioni tra me e Nick, ma non credo avessero veramente capito come mi sentivo. Pensavano stessi sbagliando perché credevano si trattasse solo di discussioni, ma non sapevano tutto, nè come mi sentivo. Ma si svegliavano, non stavo commettendo un errore...assolutamente! Non stavo commettendo nessun errore! Credo lo capiranno.

 

Intervista originale di ANNIE VIGLIELMO.



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